La loro storia
L'ID 19B è una innocente vergine di 39 anni.
Questo veicolo è stato acquistato nuovo nel 1967 da Mr. X da qualche parte nella periferia parigina (è richiesto l'anonimato). Ma pochi mesi dopo, il signor X muore, e, una settimana dopo, la sua vedova muore a sua volta.
La figlia degli X, travolta dal destino, parcheggia quindi l'auto, in lutto, in un garage riscaldato, sotto delle coperte.
Per sempre.
Per sempre? No! Perché, 33 anni dopo, lei finalmente la vende al salone locale, che la rivende poi al Sig. Z, appassionato di DS che vive nelle vicinanze.
Il signor Z è perciò oggi il felice proprietario di un'auto con 25 000 km, nuova di fabbrica; e, ad essere onesti, è in uno stato che farebbe impallidire H.Fradet, P.Losson e diverse migliaia di olandesi. (conosciuti commercianti e popolo di diessisti, ndt.)
La DS 21 fù un'errore di gioventù.
Jean François, dopo alcuni anni di galera passati a studiare duramente batteri e microrganismi vari, e dopo aver finalmente raggiunto i suoi obiettivi minimi (una donna, una certa posizione sociale), decide un giorno di dedicarsi al suo vero obiettivo primario: comprare una DS.
Qualche tempo più tardi, dopo una breve chiacchierata, va a visitare un capannone in Normandia con dentro una DS 21 dall'aspetto devastato. Perde completamente il senno, la compra e si lancia a capofitto in un restauro completo e minuzioso.
Poi ha scoperto, in seguito, che l'auto ha sicuramente oltre 200.000 chilometri, il basamento è crepato, ed in una parola l'intera vettura è completamente KO!
Di spiacevoli sorprese in spiacevoli sorprese, Jean Francois si rovina, prende soldi in prestito dalla moglie, ha sudori freddi, ma alla fine giunge, come il legionario che attraversa un deserto con una borsa piena di sassi, al risultato desiderato.
Questo è ora un vero successo in termini di qualità: tutto è semplicemente straordinario.
D'altra parte, io che vi parlo, conosco il costo del restauro, e bisogna riconoscere che, in termini di business plan, si fà di meglio...
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